Denaturanti

I prodotti denaturati

Nella produzione industriale, soprattutto alimentare, vi sono delle sostanze piuttosto pericolose che sono protette da una legislazione molto stringente: è, ad esempio, il caso dell’alcool o di alcune proteine particolari. L’alcool puro, quello distillato dai processi di fermentazione dell’uva e destinato alla produzione di liquori, infatti, ha un prezzo molto alto rispetto a quello denaturato, che costa circa un euro a flacone. Per impedire che l’alcool più economico, perché meno gravato dalle accise, possa essere purificato ed impiegato nel comparto alimentare a livello industriale, lo Stato provvede ad applicare un processo chimico irreversibile, detto denaturazione, che è capace di conferire un gusto sgradevole alla sostanza alterata.

Il processo di denaturazione

La denaturazione è un trattamento al quale l’alcool è sottoposto e che ha l’obiettivo di alterare chimicamente le caratteristiche della sostanza, in modo da impedirne un impiego diverso da quello consentito per legge. Il risultato del processo di denaturazione è un sapore e un odore sgradevoli, ma anche una diversa colorazione: in tal modo, si rende anche identificabile un prodotto che è inservibile per l’industria alimentare e, pertanto, può essere venduto in esenzione di accisa. Si tratta, dunque, di una manipolazione tesa a preservare il monopolio esercitato dallo Stato italiano, permettendo contemporaneamente ai vari settori produttivi di utilizzare un alcool più economico, ma che è alla base di moltissimi prodotti commerciali come cosmetici, farmaci, solventi o detergenti.

I denaturanti impiegati nei processi produttivi

I denaturanti sono gli agenti che permettono l’alterazione dell’alcool o, in uno stabilimento che utilizzi vernici, della manipolazione delle stesse vernici disperse nelle acque di cabina. I principali denaturanti, accuratamente regolati dai documenti della Gazzetta Ufficiale, il più comune è di certo l’etanolo B, che è un prodotto standard per ogni comparto industriale. Accanto ai composti, comunque, vi posso anche essere dei processi chimici, come l’elettroforesi, in grado di denaturare le proteine.